
Alimentazione e aging: il ruolo della nutrizione nel ringiovanimento funzionale dell’organismo
L’invecchiamento è inevitabile e la sua manifestazione è la degradazione delle funzioni fisiche e fisiologiche degli organismi (Flanagan, Most, Mey e Redman, 2020), la cui entità varia da individuo a individuo. A causa della progressiva perdita di funzioni fisiologiche, il corpo umano subirà una serie di cambiamenti biologici e psicologici, come l’instabilità genomica, la disfunzione mitocondriale e il declino delle capacità atletiche (Green et al., 2011; Moskalev et al., 2013; Stones, 2019).
Anche il cervello, subisce cambiamenti strutturali e molecolari con l’avanzare dell’età (Fjell & Walhovd, 2010). I segni distintivi includono un’alterata attività della rete neuronale, un’attivazione disregolata delle cellule gliali, l’esaurimento delle cellule staminali e una disregolata attività metabolica (Mattson & Arumugam, 2018). Queste alterazioni accelerate inducono il declino cognitivo nelle persone anziane, che potrebbe portare a malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson (PD) e il morbo di Alzheimer (AD) (Baldwin & Greenwood, 2020;Goldberg et al., 2018).
L’intervento dietetico è una strategia preventiva sicura, ad ampio spettro e a basso costo per rallentare il processo di aging. Le diete Okinawa, Mediterranea e Dietary Approach to Stop Hypertension (DASH), così come la restrizione calorica (CR) e il digiuno intermittente (IF), sono schemi alimentari classici e affidabili che rallentano l’invecchiamento regolando i percorsi di percezione dei nutrienti, il microbiota intestinale, il metabolismo e l’immunità (Hui Duan, Jiani Pan et alt. 2022).
Longevity e Resilienza: Strumenti pratici di nutrizione, integrazione e gestione emotiva per promuovere un invecchiamento positivo, consapevole e preventivo
26-28 settembre 2025
c/o Bad Moos Dolomites Spa Resort
via Val Fiscalina, 27 – Sesto Moso (BZ)




